Non votare per un modello cristiano è peccato?

Perché è necessario rifondare la politica a partire da un nuovo modello di sviluppo?

Per avere un futuro!

Solidarietà rifonda la politica italiana a partire dal  nuovo modello di sviluppo CrescitaFeliceTM life giving-life per dare un futuro ai nostri figli. Solidarietà sa che tutte le logiche di sviluppo socio-economico-ambientali sono correlate tra loro in cicli auto costruttivi e quindi o si cambiano insieme attraverso un modello alternativo al consumismo attuale o non si possono cambiare.

Solidarietà è un partito LAICO perché fondato sulla scienza e sulla tecnica socio-economic-ambientale ma non è un partito laicista, perché ritiene diritto di ogni uomo VIVERE anche pubblicamente la propria religione, purché essa sia vitale e vitalmente operante per l’interra società.

… e anche per avere un futuro cristiano!

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Approfondimento 1: cosa ne dice la religione cattolica 1

Ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie, non con la mera somma di beni individuali 1

In quanto parte dell’insegnamento morale della Chiesa, la dottrina sociale riveste la medesima dignità ed ha la stessa autorevolezza di tale insegnamento. 2

La dottrina sociale comporta pure un compito di denuncia, 2

… e inoltre il compito della costruzione di un umanesimo planetario 2

In definitiva per un cristiano non seguire la Dottrina Sociale Cristiana produce dannazione eterna 2

Approfondimento 2: il legame tra solidarietà e il nuovo modello di sviluppo 3

La stessa religione cristiana evidenzia il legame antitetico tra consumismo e solidarietà-principio 3

 

 

Approfondimento 1: cosa ne dice la religione cattolica

La religione cattolica ha da tempo compreso che va cambiato il modello di sviluppo. Solidarietà si rivolge pertanto a tutti i cattolici ed è alleata con tutti quei partiti che hanno come fine di questa campagna elettorale sostituire il modello di sviluppo consumista con un modello vitale e vitalmente operante.

 

Ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie, non con la mera somma di beni individuali

  1. Tuttavia, non basta che ognuno sia migliore per risolvere una situazione tanto complessa come quella che affronta il mondo attuale. I singoli individui possono perdere la capacità e la libertà di vincere la logica della ragione strumentale e finiscono per soccombere a un consumismo senza etica e senza senso sociale e ambientale. Ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie, non con la mera somma di beni individuali: «Le esigenze di quest’opera saranno così immense che le possibilità delle iniziative individuali e la cooperazione dei singoli, individualisticamente formati, non saranno in grado di rispondervi. Sarà necessaria una unione di forze e una unità di contribuzioni».[154] La conversione ecologica che si richiede per creare un dinamismo di cambiamento duraturo è anche una conversione comunitaria.

 

In quanto parte dell’insegnamento morale della Chiesa, la dottrina sociale riveste la medesima dignità ed ha la stessa autorevolezza di tale insegnamento.

Essa è Magistero autentico, che esige l’accettazione e l’adesione dei fedeli.115 Il peso dottrinale dei diversi insegnamenti e l’assenso che richiedono vanno valutati in funzione della loro natura, del loro grado di indipendenza da elementi contingenti e variabili e della frequenza con cui sono richiamati.116

 

La dottrina sociale comporta pure un compito di denuncia,

in presenza del peccato: è il peccato d’ingiustizia e di violenza che in vario modo attraversa la società e in essa prende corpo.120 Tale denuncia si fa giudizio e difesa dei diritti disconosciuti e violati, specialmente dei diritti dei poveri, dei piccoli, dei deboli,121 e tanto più si intensifica quanto più le ingiustizie e le violenze si estendono, coinvolgendo intere categorie di persone e ampie aree geografiche del mondo, e danno luogo a questioni sociali ossia a soprusi e squilibri che sconvolgono le società. Gran parte dell’insegnamento sociale della Chiesa è sollecitato e determinato dalle grandi questioni sociali, di cui vuole essere risposta di giustizia sociale.

 

… e inoltre il compito della costruzione di un umanesimo planetario

 

82 L’intento della dottrina sociale è di ordine religioso e morale.122 Religioso perché la missione evangelizzatrice e salvifica della Chiesa abbraccia l’uomo « nella piena verità della sua esistenza, del suo essere personale ed insieme del suo essere comunitario e sociale ».123 Morale perché la Chiesa mira ad un « umanesimo plenario »,124 vale a dire alla « liberazione da tutto ciò che opprime l’uomo » 125 e allo « sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini ».126 La dottrina sociale traccia le vie da percorrere verso una società riconciliata ed armonizzata nella giustizia e nell’amore, anticipatrice nella storia, in modo incoativo e prefigurativo, di « nuovi cieli e… terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia » (2 Pt 3,13).

 

In definitiva per un cristiano non seguire la Dottrina Sociale Cristiana produce dannazione eterna

 

«117 Il mistero del peccato si compone di una doppia ferita, che il peccatore apre nel proprio fianco e nel rapporto col prossimo. Perciò si può parlare di peccato personale e sociale: ogni peccato è personale sotto un aspetto; sotto un altro aspetto, ogni peccato è sociale, in quanto e perché ha anche conseguenze sociali.

… 118 Alcuni peccati, inoltre, costituiscono, per il loro oggetto stesso, un’aggressione diretta al prossimo. Tali peccati, in particolare, si qualificano come peccati sociali. È sociale ogni peccato commesso contro la giustizia nei rapporti tra persona e persona, tra la persona e la comunità, ancora tra la comunità e la persona. È sociale ogni peccato contro i diritti della persona umana, a cominciare dal diritto alla vita, incluso quello del nascituro, o contro l’integrità fisica di qualcuno; ogni peccato contro la libertà altrui, specialmente contro la libertà di credere in Dio e di adorarlo; ogni peccato contro la dignità e l’onore del prossimo. Sociale è ogni peccato contro il bene comune e contro le sue esigenze, in tutta l’ampia sfera dei diritti e dei doveri dei cittadini. Infine, è sociale quel peccato che « riguarda i rapporti tra le varie comunità umane. Questi rapporti non sempre sono in sintonia col disegno di Dio, che vuole nel mondo giustizia, libertà e pace tra gli individui, i gruppi, i popoli ».227»   Chiesa Cattolica,Compendio della Dottrina Sociale Cristiana,Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 [PARTE PRIMA,[    [   PARTE PRIMA LA PERSONA UMANA E I SUOI DIRITTI [    , § II. LA PERSONA UMANA « IMAGO DEI » n°/p.  http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html].

119 Le conseguenze del peccato alimentano le strutture di peccato. Esse si radicano nel peccato personale e, quindi, sono sempre collegate ad atti concreti delle persone, che le originano, le consolidano e le rendono difficili da rimuovere. E così esse si rafforzano, si diffondono, diventano sorgente di altri peccati e condizionano la condotta degli uomini.228 Si tratta di condizionamenti e ostacoli, che durano molto di più delle azioni compiute nel breve arco della vita di un individuo e che interferiscono anche nel processo dello sviluppo dei popoli, il cui ritardo o la cui lentezza vanno giudicati anche sotto questo aspetto.229 Le azioni e gli atteggiamenti opposti alla volontà di Dio e al bene del prossimo e le strutture che essi inducono sembrano oggi soprattutto due: « da una parte, la brama esclusiva del profitto e, dall’altra, la sete del potere col proposito di imporre agli altri la propria volontà. A ciascuno di questi atteggiamenti si può aggiungere, per caratterizzarli meglio, l’espressione: “a qualsiasi prezzo” ».230

 

Approfondimento 2: il legame tra solidarietà e il nuovo modello di sviluppo

 

La stessa religione cristiana evidenzia il legame antitetico tra consumismo e solidarietà-principio

 

« 193 Le nuove relazioni di interdipendenza tra uomini e popoli, che sono, di fatto, forme di solidarietà, devono trasformarsi in relazioni tese ad una vera e propria solidarietà etico-sociale, che è l’esigenza morale insita in tutte le relazioni umane. La solidarietà si presenta, dunque, sotto due aspetti complementari: quello di principio sociale 415 e quello di virtù morale.416

La solidarietà deve essere colta, innanzi tutto, nel suo valore di principio sociale ordinatore delle istituzioni, in base al quale le « strutture di peccato »,417 che dominano i rapporti tra le persone e i popoli, devono essere superate e trasformate in strutture di solidarietà, mediante la creazione o l’opportuna modifica di leggi, regole del mercato, ordinamenti.»   Chiesa Cattolica,Compendio della Dottrina Sociale Cristiana,Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 [PARTE PRIMA,[    [   PARTE PRIMA I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA [    , § VI. IL PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ n°/p. 193 http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html].

 

La solidarietà è anche una vera e propria virtù morale, non un « sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo veramente responsabili di tutti ».418 La solidarietà assurge al rango di virtù sociale fondamentale poiché si colloca nella dimensione della giustizia, virtù orientata per eccellenza al bene comune, e nell’« impegno per il bene del prossimo con la disponibilità, in senso evangelico, a “perdersi” a favore dell’altro invece di sfruttarlo, e a “servirlo” invece di opprimerlo per il proprio tornaconto (cf. Mt 10,40-42; 20,25; Mc 10,42-45; Lc 22,25-27) ».419