Forum 3 Il ciclo sociale della prassi quotidiana

Pazienza!

E quando potremo usare questi strumenti? Pazienza, un altro passo. Come alla scuola elementare occorre prima essere coscienti del meccanismo, poi impratichirsi un po’ sulla carta, e solo a questo punto ci possiamo rendere utili alla costruzione di un nuovo mondo, diverso da quello che abbiamo in testa ora. Un po’ di pazienza. Chi vuole servire 60 milioni di italiani deve sapere quello che dice e come realizzarlo. Lo sforzo lo può fare un altro al posto mio? No.

I passi precedenti

Essere concreti è capire per agire, e per capire è necessario aver intuito le tappe precedenti.

Le migrazioni ci hanno insegnato a riconoscere un ciclo autoattivato di tipo politico-costruttivo (e non solo etico) che ci consente un giudizio politico-oggettivo concreto e a fondare così una politica cristiana Ma un ciclo da solo non basta, va completato.

La guerra dei dazi è una battaglia tra cicli costruttivi antagonisti tra il ciclo impostato dal WTO e quello degli USA . La battaglia ci ha indicato come correlare tra loro cicli autoattivati diversi. Similmente ad una operazione aritmetica dove la posizione di un

 numero ne determina il suo valore reale, la logica utilizzata per unificare cicli qualitativi è quella della posizione Quando la domanda riguarda ciò che produce (… il ciclo della politica di Trump) la posizione giusta è sopra il ciclo politico, quando la domanda è  con quale logica viene attuata (… la società USA) occorre completare il ciclo sottostante.

Ma i l risultato ottenuto ha superato le attese: la sorpresa finale è stata quella di trovarsi di fronte ad un nuovo ciclo formato dai tre cicli considerati. Infatti così come avviene in una operazione matematica in cui sommando i due addendi si ottiene un numero che non è né il primo né il secondo, che è più grande di entrambi ma a loro legato, così, inavvertitamente, sommando cicli tra loro abbiamo scoperto un nuovo ciclo che comprende e completa tutti i precedenti.

La chiusura automatica del ciclo

1. La sorpresa: la presenza del ciclo della prassi.

Il ciclo-sorpresa si può identificare con la logica che anima la prassi quotidiana di un qualsiasi soggetto, tenendo presente che altro è una persona umana altro una struttura sociale. Nel nostro caso il ciclo realizza la razionalità di una struttura sociale e sarà prassi animata da una logica “buona” o “cattiva” nella misura in cui riesce a guidare la società in direzione della vita. Fin qui nessun dubbio in nessuno.

Come si genera il ciclo? Inutile ipotizzarlo, basta usare gli occhi: ci facciamo rispondere da Trump stesso nel modo più semplice, rileggendo quanto già osservato nel reale ma sotto questa nuova luce della prassi.

I due attori della prassi WTO e società

Riprendiamo una domanda che ci siamo già posti, andando alla radice del problema.

Da cosa nasce la guerra dei dazi?

In estrema sintesi possiamo rispondere che nasce dal fatto che la globalizzazione ( il ciclo del WTO) provoca dissesti nel ciclo sociale USA.

Dal punto di vista della prassi …

come può un ciclo socio-economico realizzarsi quando le aziende produttive  che dovrebbero distribuire la ricchezza ai futuri compratori (= i loro operai) se ne fuggono in “Cina” per riuscire a restare “competitor” nel mercato USA?1 Il ciclo non si chiude perché una delle due parti della realtà socio-economica che dovrebbe auto-sostenersi, quella sociale dei clienti, esaurisce le risorse bloccando di conseguenza anche la parte del ciclo economico-produttiva.

Disoccupazione e guerra quotidiana

 Essa è una guerra SOCIO-economica, perché fa leva sui dazi, essa è una guerra QUOTIDIANA  perché fa leva su quanto  io cittadino consumatore pagherò il prodotto estero.  Nella pratica è proprio la logica che anima il “quarto” ciclo della prassi costruttiva è quella che fa “scoppiare la guerra nel quotidiano”… e che concorre a produrre un progressivo aumento di disoccupazione  contro cui provvedimenti politici come 80€ al mese o ipotesi di uscita dall’€uro sono solo un palliativo.

 

Come rappresentiamo questa sintesi reale tra il dinamismo costruttivo del sociale e quello della globalizzazione?

 

 

Illustrazione 1 a destra: Nel riquadro del WTO (in alto) possiamo leggere Moralità e Socialità, in quello della Società (in basso) possiamo leggere Missionarietà ed Educatività

La correlazione NECESSARIA tra WTO (globalizzazione) e società

La cosa risulta semplice perché la correlazione tra i cicli WTO e SOCIETA’ è automatica, non dobbiamo aggiungere nulla.

Osserviamo la “guerra dei dazi tra società e globalizzazione WTO” attraverso lo schema dei cicli. La grafica della schematizzazione in colonna usata fino ad ora è comoda ma ha il difetto di mostrare la coppia di trascendentali dinamici della globalizzazione WTO agli antipodi della coppia di trascendentali dinamici di Educatività e Missionarietà della Società USA mentre nel reale non è così.

Basta “flettere” lo schema trasformandolo in una “C. In questa disposizione la vicinanza tra i rettangoli rossi rende intuitiva anche la sintesi che avviene tra essi (le frecce tratteggiate rosse) e la conseguente formazione del “ciclo totale” che comprende ogni “ciclo particolare”. Nello schema sottostante il tratteggiato rosso della prassi economica unisce la “divenienza” della globalizzazione (ossia le logiche costruttive del pianeta) all’”attivismo” della prassi SOCIO economica USA.

 


Illustrazione 2 : Le frecce in tratteggiato rosso uniscono le logiche costruttive proprie alla causa efficiente della globalizzazione con la causa finale dell’attivazione del costruzione sociale attraverso la prassi

 

Nella pratica la qualità della prassi, dovendo costruire tanto la globalizzazione come la società, pesca una coppia di trascendentali dal WTO e un altra coppia dalla società: per questo quando le due coppie non sono logicamente correlate è guerra aperta. Come risalta appunto dalla situazione che spinge oggi la politica di Trump, della Lega o dei 5stelle, di Tsipras ed in genere tutti i cosiddetti “populismi”, movimenti che crescono attorno alla difficoltà sociale di sintesi con la globalizzazione e che alla fine si trasformano in difficoltà democratica. La soluzione proposta dai “populismi” è sempre la stessa: la mia società non è compatibile col “mondo”, devo uscire dal “mondo” in cui vivo. L’ipotesi di soluzione IMPOSSIBILE produce ancora più guai.

L’interazione tra le due coppie che si fondono da origine ad un nuovo ciclo questa volta segnalato nell’immagine sottostante dalla freccia nera.


Illustrazione 3: La freccia nera descrive il “ciclo totale” interno prodotto dalle cause efficiente e finale


2. Il “ciclo totale”

Aggiungendo le cause efficiente e finale abbiamo ottenuto un nuovo ciclo. Che cos’è? A cosa può servire? Per non essere distratti dal nostro “viaggio elementare attorno ad un ciclo”, registriamo la sua presenza accennando ora solo il minimo indispensabile. Iniziamo con il valutare la sua effettiva presenza.

2.1 Una autorevole conferma del legame tra globalizzazione e prassi dello sviluppo sociale

Se questo ciclo della PRASSI è davvero presente a livello universale, ne deve conseguire che la globalizzazione commerciale legata al WTO deve produrre sempre, non solo un’economia ma anche una società a lei stessa coordinata!

Infatti, è così. Nel 1999 è stata svolta dalle Nazioni Unite una ricerca in tal senso. Ecco cosa scrive il rapporto UNDP. Nel rapporto “Globalization with a Human Face” dello United Nations Development Programme (UNDP) del 1999 la globalizzazione viene definita come un processo che ingloba non solo l’economia, ma anche la cultura, la tecnologia, la governance, l’ambiente. Cf. UNITED NATIONS DEVELOPMENT PROGRAMME (UNDP), Human Development Report 1999, Oxford University Press, Oxford 1999.

2.2 La regola grafica del “riporto”

Scrivere i cicli con dentro altri cicli in forma di ciclo è complesso. Da ora in poi, per comodità grafico-comunicativa torneremo a scrivere un ciclo semplificato e in colonna alla vecchia maniera, con l’accortezza di iniziare con due celle tratteggiate per indicare che esse sono un “riporto”.

2.3 La regola salvifica

Anche questo ciclo sorprendente, è un ciclo costruttivo che abbisogna del rispettivo ciclo di controllo. In effetti l’organizzazione in un unico ciclo di WTO, Politica, Società USA e sua Prassi costruttiva è correlabile al ciclo formato dai princìpi fondamentali della DSC. Ce lo può suggerire il fatto che i princìpi della DSC sono universali.

2.4 La semplificazione qualitativa

Ma sopratutto l’organizzazione in un unico ciclo di WTO, Politica, Società USA e sua Prassi costruttiva ci consente di semplificare il nostro giudizio perché devo considerare un solo ciclo. É quello che ci è capitato di imparare alle scuole elementari: non occorre ripetere tutte le singole operazioni, posso limitarmi a sommare il risultato di ciascuna. “La mamma va al mercato e compera 3 mele ad 1€ ciascuna e inoltre 4 arance a 2 € ciascuna. Quanto spende la mamma?” Posso tranquillamente sommare gli euro risultanti dall’acquisto delle mele con quelli risultanti dall’acquisto delle arance senza dover ripetere i calcoli che li hanno generati.

Conclusione e riassunto per immagini

E ora, come in un fumetto, terminiamo con tre immagini riassuntive.

1 Punto di partenza 2 Seleziono il risultato 3 Aggiungo il ciclo salvifico di controllo
     
Illustrazione 4: A: I “quattro”cicli in scritti con una grafica lineare semplice. Le prime e le ultime celle sono tratteggiate perché coincidono Illustrazione 5: Considero il “ciclo totale” che ne è il “risultato” semplificato… Illustrazione 6: Completo il ciclo semplificato con il controllo vitale e vitalmente operante della DSC

 

Ma sarà vero che questo ciclo totale di controllo così semplificato descrive ancora adeguatamente la guerra dei dazi?

Proviamo a rileggere l’illustrazione 6 partendo dal ciclo finale della prassi e seguendo le frecce rosse: ci dovrebbe dire che la sintesi tra politica WTO e politica di “Trump” è impossibile. Il ciclo mi controllo che abbiamo scritto mi dice che in questo caso specifico la costruzione della struttura sociale USA dovrebbe essere in funzione della dignità della persona, e la società USA dovrebbe richiedere alla politica il bene comune, e la Politica USA richiedere alla globalizzazione WTO la solidarietà, e la solidarietà del WTO dovrebbe realizzarsi ed essere realizzata come capace di attivare la prassi costruttiva socio economica della struttura sociale USA (sussidiarietà) .

Il fatto che nel reale non sia così, che le due logiche siano antitetiche perché la “prassi del WTO” non attiva la prassi costruttiva economica USA, come risultato poteva avere solo una guerra commerciale. Perlomeno in questo caso il ciclo totale di controllo e sintesi funziona. Evidentemente usando il ciclo totale aumento la velocità di giudizio a discapito dell’accuratezza sull’analisi del perché.

 

 

Un caro saluto a tutti

Roberto Roggero

PS: pazienza!

E quando potremo usare questi strumenti? Pazienza siamo a buon punto. Come ci è successo alla scuola elementare, sappiamo che occorre tempo prima imparare il meccanismo, poi ci serve di impratichircene un po’, e poi un po’ alla volta davanti a noi si apre un “nuovo mondo” che può prevedere il risultato finale delle proprie azioni. Un po’ di pazienza. Chi vuole servire 60 milioni di italiani indicando la strada per un “nuovo modello di sviluppo” deve sapere quello che fa. O no?

 

 

 

 

1Quando il mio concorrente produce in “Cina” abbassando così i costi di 10 volte può generare un il prezzo finale a me impossibile oppure usare il margine ottenuto per aggiornare la sua linea produttiva e di vendita ad una velocità a me impossibile. A questo punto anche io devo andare in “Cina” altrimenti esco dal mercato e devo chiudere la mia azienda. La vicenda della Mattel delle “bambole velenose” insegna.