Europa sì o Europa no?

Europa Sì. Purché unita all’interno dello stesso modello di sviluppo Life giving-life il nuovo modello è favorevole all’Europa unita e alla moneta unica.

 

Approfondisci il problema circa la necessità di un MODELLO  Europeo (solo per esperti).

Approfondimento 1
Il debito pubblico

Il debito pubblico italiano è stato contratto per motivi politici nel corso degli ultimi decenni ed iniziato dai politici di allora per vincere  la guerra fredda.

Come leggiamo nel grafico qui sotto si tratta di un problema che inizia dagli anni ’70. A meno di non volere una rivoluzione interna, nel  periodo della cortina di ferro era impossibile avere disoccupati per cui si facevano lavorare tutti a credito. Il debito pubblico era necessario per pagare le persone che lavoravano a vuoto secondo lo schema Keynesiano: meglio 200 persone che scavano una buca e 200 che la riempiono piuttosto che avere 400 disoccupati. La necessità di far debito pubblico deprezzava la lira e proprio per questo l’italia ha dovuto uscire dallo SME (Serpente Monetario Europeo il cui scopo era uniformare  il valore delle monete in attesa dell’euro) perché in Italia  l’inflazione era troppo altac’era troppa inflazione.

Col senno di poi  dobbiamo concludere che è molto meglio l’economia scassata di oggi che la rivoluzione interna allora, su questo  non ci piove!

Tuttavia dobbiamo porre rimedio a situazioni che non ci sono più. L’aumento del consumo interno pagato dal debito pubblico ha prodotto una struttura economica orientata alla bassa qualità, dove il prodotto viene progettato per rompersi al momento giusto e garantire così il lavoro a tutti. Lo stato a sua volta foraggiava il consumo con dipendenti pubblici inutili ( circa 1/3 della forza-lavoro pubblica totale) e con la “scala mobile” che aumentava lo stipendio mano a mano che la lira si deprezzava.

Puntando alla bassa qualità di conseguenza abbiamo “perso” il mercato della  alta qualità proprio per la caratteristica del prodotto interno consumista e dei  continui scioperi. Questo mercato  è passato in mano, per es.  alla Germania.  A quei tempi, a causa del deprezzamento continuo  della Lira chi aveva un po’ di risparmio comperava “marchi” o “BOT”,  “BOT” che per essere venduti, dovevano avere  un tasso

di interesse altissimo.

Ma dal 1989, con la caduta del muro di Berlino le cose sono cambiate perché la guerra fredda è stata vinta. A questo

 

punto avrebbe dovuto cambiare anche  la politica, ossia si doveva tornare indietro riducendo l’inflazione e l’apparato pubblico. Ma il debito si era fatto strutturale e la politica era diventata “capacità di fornire un contratto all’azienda” o “ un posto di lavoro al figlio” o “l’assalto alla diligenza della spesa pubblica”. Il debito ha continuato imperterrito a crescere come nel grafico qui  a fianco.

Nel grafico è interessante notare come alla fine di ogni anno il debito cali per rientrare nei parametri di Maastricht per poi rialzarsi e correre vigoroso nonostante siano passati ormai 28 anni dalla caduta del muro di Berlino e siano cambiati molti politici.

SOPRATUTTO è INTERESSANTE NOTARE NEL PRIMO GRAFICO COME L’ENTRATA NELL’EURO (fine anno 1999) ha frenato solo per qualche anno la nostra propensione al debito, poi la curva è ripresa con la solita angolazione.

Insomma ci SIAMO ABITUATI A VIVERE DI DEBITI.

Ossia …

LA  NOSTRA   STRUTTURA    SOCIO-ECONOMICA    FUNZIONA    SOLO    FACENDO   DEBITI!

Aiaiaiaiaiaaiiiiiiiii !!!!!!!

Approfondimento 2
Perché l’Europa è tanto incazzata con noi?

Il motivo DEL CONTINUO RICORSO AL DEBITO  è semplice perché il nostro debito paga la spesa corrente ( in particolare gli interessi accumulati nel periodo delle “cicale”) e noi non siamo disponibili a fare tutti i sacrifici necessari per pagarlo. L’Europa l’abbiamo presa per i fondelli numerose volte come spiega il grafico qui sotto

  • Nel 2011 Berlusconi ha promesso che sarebbe rientrato nei parametri entro il 2014 linea più bassa rossa. Però nel momento in cui l’Italia stava andando in default ( fallimento) Berlusconi ha lasciato a Monti
  • Monti ha trovato che il debito lasciato da Berlusconi era ancora più alto e di conseguenza  ha fatto un nuovo piano per cui nel 2016, saremmo finalmente rientrati
  • ma già nel 2013 il debito era cresciuto così tanto che per rientrare nei parametri occorreva arrivare al 2017
  • a questo punto della storia italiana arriva Renzi che nel 2014 chiede daccapo all’Europa di “spostare in là” la chiusura al 2018. Ma il debito sale ancora
  • ….
  • Tanto che nel 2015 siamo arrivati a proporre il 2019. Ma intanto  il debito è ancora salito e ogni politico promette agli Italiani 1000 euro per essere votato … denaro che pagheremo noi e i nostri figli, ovviamente, non certo lui.

Approfondimento 3
Cosa sarebbe successo se l’Europa non fosse intervenuta?

Quando Berlusconi ha lasciato lo SPRED era arrivato  a 500 ossia per far debito l’Italia doveva pagare un prezzo altissimo.  Che cosa è lo SPRED? Si tratta dell’interesse che paghiamo sul debito contratto. Quanto interesse si paga di solito per un debito nazionale? Lo SPRED mi dice quanto è la differenza tra l’interesse che devo pagare  io per piazzar e quello che paga la  Germania . L’Italia era praticamente in fallimento .

Dobbiamo ricordare  che il debito pubblico non è più in mano dell’Italia ma una grossa parte è finita in mani straniere che qualora decidessero di vendere … . Anche oggi è così : nel grafico la quantità di debito pubblico in mano a stranieri  è rappresentato dalla parte di colonna di colore  blu sopra la scritta 2017. E’ di circa il 30% ( fonte Banca d’Italia). Se gli investitori esteri dovessero vendere sarebbe fallimento dell’Italia con una situazione analoga o peggiore a quella Greca. Proprio perché i nostri debiti sono in mano a stranieri la situazione è  molto diversa da quella inglese o giapponese.

Il salvataggio Europeo dell’Italia

L’Europa ci ha salvato dalla bancarotta e ci salva anche oggi. Lo fa anche perché la nostra impossibilità a onorare i nostri debiti avrebbe fatto sparire  migliaia di miliardi anche dalle sue tasche. Fallimento significa che noi non avremo più pagato né stranieri, né Italiani, né banche, né tanto meno la banca d’Italia e il debito pubblico italiano sarebbe diventato carta straccia! Qualsiasi sia il motivo l’Europa  ci ha salvato e ci salva anche oggi: in caso contrario  noi saremo in una situazione sociale pesantissima: le case varrebbero una pipa di tabacco, i costi di luce acqua e gas sarebbero altissimi, l’ospedale a pagamento,  … .

«Che sarebbe successo senza Mario Draghi? O meglio: che sarebbe successo se la Bce nel marzo 2015 non avesse messo in moto il Quantitative easing, cioè il massiccio acquisto di titoli di Stato in Europa per spingere l’economia, l’inflazione e combattere gli spread? La risposta, del genere controfattuale, viene dall’XI Rapporto dei “Economia Reale”. Sebbene, come insegnano a scuola, la storia non si faccia con i “se” e con i “ma”, l’analisi del team guidato da Mario Baldassarri ci dà degli spunti di riflessione assai interessanti.

Anticipiamo il primo risultato, il più eclatante: il rapporto debito-Pil, che quest’anno è intorno al 130 per cento, senza l’effetto del Qe sarebbe arrivato al 157,3 per cento, 27 punti in più, per poi salire nuovamente fino a un “greco” 177,9 per cento nel 2020. L’effetto Draghi è evidente anche se si vagliano i dati sul deficit-Pil, l’altro indicatore a rischio della nostra economia.»

http://www.repubblica.it/economia/2017/11/13/news/policy_quantitative_easing_debito_pubblico-181005329/?refresh_ce

L’Europa è intervenuta a salvarci con il cosiddetto “Quantitative Easing” ossia un’inflazione programmata dell’Euro e la garanzia  presso i creditori esteri che i nostri “BOT” sarebbero stati pagati in quanto lei si era impegnata a comperarli.

Uscire dall’Europa ora? Ma che idea bislacca! Occorre invece cambiare il sistema produttivo e la spesa pubblica ITALIANA tanto da tornare liberi!!!!