Crescere nella ricchezza! Ma come?

Il mediatore naturale di ricchezza e povertà

Crescita felice TM life giving-life punta ad una maggiore ricchezza rispetto a quella che produce l’attuale modello di sviluppo. Nella ricchezza totale che produce

ci sono €, ci sono servizi, ambiente e affetto. Per questo motivo è necessario fondare il ciclo economico produttore della ricchezza sulla società federazione di comunità.

 

Approfondimento 1 riconoscere chi è ricco e chi è povero

Quando una persona è povera? Quando tutte le sue risorse sono impegnate nelle attività di sopravvivenza, e talvolta ne mancano.

Quando è ricca? Quando oltre alla sopravvivenze le resta un surplus che può impegnare altrove, per esempio in investimenti.

 

Approfondiamo queste affermazioni lapalissiane attraverso l’esperienza di ogni famiglia.

Mio figlio é ricco o povero? Per rispondere alla domanda devo farmene un’altra

Di cosa ha bisogno?

  1. Ha bisogno di mangiare: ne ha a sufficienza, variato e adatto, non poco non troppo ( il troppo cibo non è ricchezza, crea solo problemi)
  2. Ha bisogno di una casa: ha una casa decorosa in cui vivere.
  3. Ha bisogno di dormire: dorme quanto vuole.
  4. Ha bisogno di vestirsi: ha tutto quello che gli serve
  5. Ha bisogno di giocare: ha il tempo di giocare e gli amici per farlo
  6. Ha bisogno di un ambiente sano: ha aria pulita, un giardino/campo/parco in cui correre o camminare
  7. Ha bisogno di studiare: ha le risorse e il tempo per studiare
  8. Ha bisogno di affetto: ha tutto l’affetto e quando gli serve
  9. Ha bisogno di imparare a vivere: ha una famiglia che gli insegna ciò che è bene e ciò che è male e come farsi un’altra famiglia stabile.
  10. Ha bisogno di Dio: ha una famiglia che gli mostra Dio

 

Concludendo è ricco o povero?

Poiché ha tutto ciò che gli serve in abbondanza è ricco. Ma facciamoci una domanda: a quanto ammonta la sua ricchezza calcolata in euro? Quanto spende in euro ogni mese per la sua ricchezza? È ricco, molto ricco, perché ha tutto ciò che gli serve in abbondanza ma non spende nulla, a lui gli euro non servono per essere ricco, la sua ricchezza è appartenere ad una comunità che gli vuol bene. Per un bambino la ricchezza non è un fattore misurabile in Euro, ma in affetto.

 

Vediamo ora me, suo padre, in confronto a mio figlio.

Di cosa ho bisogno?

  1. Ho bisogno di mangiare io e la mia famiglia: ne ho a sufficienza, variato e adatto, non poco non troppo ( il troppo cibo non è ricchezza, crea solo problemi) . Ma per avere questo questo ho bisogno di euro
  2. Ho bisogno di una casa: ho una casa decorosa in cui vivo, per questo ho bisogno di euro.
  3. Ho bisogno di dormire: non dormo quanto voglio, ma quando sono libero dagli impegni di famiglia, di lavoro e dai doveri sociali.
  4. Ho bisogno di vestirmi: ho tutto quello che serve a me e alla mia famiglia, ma per questo ho bisogno di euro
  5. Ho bisogno di giocare: dovrei giocare con mio figlio e con gli amici ma non ho il tempo di giocare quanto vorrei.
  6. Ho bisogno di un ambiente sano: respiro aria pulita, ho un giardino/campo/parco in cui correre o camminare ma non ho il tempo per farlo.
  7. Ho bisogno di studiare: non ho il tempo per studiare se non ciò che riguarda il mio lavoro.
  8. Ho bisogno di affetto: ho tutto l’affetto della mia famiglia
  9. Ho bisogno di imparare a vivere: ho una famiglia che mi insegna ciò che è bene e ciò che è male e una comunità che affronta le fatiche con me.
  10. Ho bisogno di Dio: ho una famiglia e una comunità che viaggia verso Dio, ma quando sono al lavoro me ne devo dimenticare.
  11. Ho bisogno di lavoro: ho un lavoro che copre le necessità mie e della mia famiglia in abbondanza

 

Concludendo sono ricco o povero?

Non ho tutto quello che mi serve, sono povero perché mi manca il tempo per dormire e giocare, vivere l’ambiente, seguire Dio sempre, anche se il mio lavoro mi dà euro in abbondanza. Ora riponiamoci la domanda: a quanto ammonta la mia ricchezza in euro? Quanto spendo ogni mese per mantenere la mia ricchezza?

Se i criteri sono questi io sono più povero di mio figlio anche se incasso migliaia di volte gli euro che incassa mio figlio, questa ricchezza in euro, infatti, non copre tutte le mie necessità. La ricchezza non è solo un fattore di Euro.

Proprio perché esistono fattori della ricchezza che non sono legati al denaro ma al tempo disponibile all’ambiente in cui vivo e al modo di vivere la mia fede , la ricchezza è esclusivamente legata al possesso di tutti gli aspetti, oltre che agli affetti evidentemente.

Bisogna ripensare la ricchezza come equilibrio socio-economico-ambientale per lo sviluppo.

 

Approfondimento 2 il distributore ontologico-naturale della ricchezza è la comunità

Poiché la ricchezza totale è composta da euro, tempo e affetto, come può essere distribuita direttamente dall’economia ? Non è possibile perché l’economia non produce la ricchezza totale! C’è bisogno di un “mediatore” che aggiunga quello che l’economia industriale non mi può dare. Il mediatore è la comunità.

  1. L’economia può distribuire questo tipo di ricchezza totale quando si fonda sulla comunità e ne diviene il “braccio operativo”. Perciò possiamo chiamare Crescita felice TM life giving-life e la sua economia con l’aggettivo di comunitarista.
    1. L’effetto della distribuzione della ricchezza totale in una comunità può essere verificata direttamente dai suoi componenti. Il sistema di controllo sul risultato è perciò nettamente meno costoso e più preciso di quello operato da uno stato.
    2. La distribuzione della ricchezza totale di una comunità coinvolge e attiva anche il sistema salvifico dei suoi membri. Anche questo sistema di controllo è meno costoso e più preciso di quello di uno stato.
    3. La ricchezza in euro è accumulabile e va accumulata perché senza di essa non si possono costruire aziende industriali ma non a scapito della ricchezza totale …

Il modello consumista attuale che distrugge la comunità da una parte per fornire euro dall’altra, NON è EFFICIENTE perché toglie le prestazioni non legate all’euro che devono essere così comperate.

Un esempio? Quando occupo ogni risorsa familiare nella produzione di euro impedisco la crescita della comunità familiare nei suoi altri aspetti. Limitando le capacità della famiglia ne consegue che per essere assistito nella mia vecchiaia ho bisogno degli Euro necessari a mantenermi in casa di riposo: in pratica faccio fare alla società quello che dovrebbe fare la famiglia! Che spreco!

Al centro di ogni comunità c’è la comunità familiare l’unica comunità deputata alla trasmissione della vita. La società nel modello Crescita felice TM life giving-life è la struttura socio economica delle comunità. Non si tratta di una invenzione di qualche dotto professore, si tratta semplicemente scoperta della struttura sociale più adatta all’uomo, strutturata così fin dall’inizio dei tempi e in grado di trasmettere la vita.

La parola comunità si generalizza in “comunitarismo”  e richiama una serie di criteri di sviluppo

federalismo comunitario “felice”, non creare isole isolate, economia a Km zero, polispecializzazione socio-economica, customer life satisfaction, just in time …

Approfondimento 3 antitesi tra comunitarismo e comunismo

Attenzione!!!! Non bisogna confondere il termine COMUNITARISTA con con il termine comunista con cui non ha nulla a che fare. Il comunismo (vedi marxismo) ha al suo centro l’intera società e non la comunità! Non è una “federazione di diversità” è un unico “moloch” che decide su tutto. Lungi da noi! Il comunismo ripropone il guaio capitalista di far fare alla società quello che è il compito della comunità. Insomma i vecchi come noi li  mandano sempre al ricovero. Si tratta solo e sempre di anti-sussidiarietà programmata.